I diamanti che aveva visto brillare
si rivelarono diamanti scuri e perforanti.
Si rese conto e si abituò a non percepirli più.
Trovò un equilibrio.
Quando si equilibrò, apparve un brillio all'orizzonte,
non lo considerò,
lo evitò,
lo scansò.
Troppo però era forte quel brillio.
Caldo,
dolce,
avvolgente!
Lo colse.
Lo bloccò.
Lo prese!
Dolce scorreva nelle sue vene quel nuovo diamante.
Dolce scorreva nel suo cuore.
Dolce scorreva nel suo animo.
Un paradiso dolce creò per giorni,
scorrendo nel suo corpo,
allietando il suo risveglio,
conciliando il suo sonno.
Piano il diamante diede sfogo alla sua punta,
grattando le sue vene,
tormentando il suo cuore,
affliggendo il suo animo.
Ma troppo lei teneva a quel diamante,
troppo gli donava il sangue,
troppo lo considerava per rendersi conto del male!
Corse veloce e la perforò.
Copioso scorreva il sangue,
non per la tristezza...
ma per la sua consapevolezza di esser stata ancora una gazza ladra abbagliata da un cazzo di luccichio!
Il luccichio di un cazzo di diamante che brilla solo alla luce del neon!
Di un cazzo di diamante che appare tale, mentre è buono solo per avvelenare l'animo!
Di uno strafottutissimo diamante che sa solo sfoggiare la sua punta quando ormai è dentro!
Codardo!
Infame!
Bastardo!
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