venerdì 25 luglio 2014

"Formazione"

spilla in calze di nylon fuse, croce nera in vetro e colori acrilici, realizzata per l'esposizione Design 20.14 svoltasi presso il Palakiss di Vicenza a Maggio 2014, e presso Abate Zanetti a Murano a Giugno 2014.



"Boccon di spirito"

spilla in spugna antistatica, riso, nastro isolante e colori acrilici, realizzata per l'esposizione Oriental Style, presso Palakiss Vicenza oro a Settembre 2013.






"Stato non ordinario"

pen and ink on paper  37x33 (photo)



"L'urlatrice cieca"

pen and ink on papar  37x33 (photo)



giovedì 29 maggio 2014

Bicchiere di vino

Un altro bicchiere di vino.

Il dispiacere dell'errore attanaglia lo stomaco.
Riduce il respiro.
Ingombra la mente.

Non è ossessione per la perfezione.
Non è il desiderio di risultar lindi agli occhi altrui.
È un senso di disagio nell'essere qualcosa di non ancora ben definito.
La consapevolezza di non essere perfetti.
La consapevolezza che la gente non capisce.
Che gli errori sono la prima cosa vista.
Che cambiano la visione di te, in un batter di ciglia.

Quel profondo senso di disagio esistenziale che ormai è un tuo braccio.
Pronto subito a soffocarti.
A strapparti la ragione.

Ma chi se ne frega della ragione,
Angoscia infame?

Resta lì, a ciarlare con il disagio, con l'insufficienza, con la Paura!
Divertitevi dentro!

Io non vi ascolto.
Ho un altro bicchiere di vino in mano.


lunedì 28 aprile 2014

Notturna

Disegna il fumo i pensieri inquieti.
Li crea sullo sfondo nero.
Neri sono.
Turbati come i riccioli del fumo.
Disperati.
Assonnati.
Persistenti.
Disturbanti.

Oh!Fuori piove!
Si distrae la mente.

Gocce chiassose d'acqua battono le pareti della casa natale.
Rilassanti sono.
Ricordano passati di abbracci rassicuranti.
Paure fermate da piccoli gesti,
grandi come i pensieri.

Se il tempo si fermasse a quell'istante di quiete...
Le estati delle angurie e delle cicale.
L'odore del fieno seccato al sole.
I tuffi nella piscina gonfiabile...
Le mie risate di bimba!

Così ora immagino la morte!
Ora che contemplo il fumo!
Ora che ascolto la pioggia batter sulla casa natia!
Ora che ogni cosa è vista nel suo posto deciso...

Il mio desiderio è chiudere gli occhi e non vedere il futuro...

Ricordare i ricordi!



giovedì 10 aprile 2014

Catene

Universo.
Galassia.
Pianeta
Continente.
Regione.
Casa.

L'apprezzamento viene dallo stato alterato.
Viene dal momento in cui ti senti senza catene.
Dal momento in cui hai l'impressione di libertà.
Voli.
Non voli in realtà.
Ma è bello che tu creda di essere libero.

Quella sensazione di solitudine magica.
Quella sensazione di unicità.
Piccole gioie nella quotidianità.

Abbiamo ali incatramate.
Menti cementate.
Piccole fessure arieggiate.

Bevo rosso nella vasca e scrivo bloccato nell'acqua.
Mi faccio coraggio e mi espongo durante lo stato non ordinario.
Vengo amato.

Sorge il sole e tutto è comune.
Tutti vogliono ridere.
Non vogliono pensare.
E io non sono diverso.

Continuo ricaricandomi di momenti alterati.
Gioisco di incomprensioni.
Soffro per incomprensioni.

Nasco.
Vivo.
Muoio.

Io guardo il cielo e sogno nell'infinito.
Tanto un giorno moriremo tutti.



mercoledì 2 aprile 2014

Banale.

Non ricordo quello che volevo dire.
È notte.
È Aprile.
Questo è un dato di fatto.
Sono seduta sul tavolo immersa nel silenzio.
Accanto a me una birra.
Su di me l'inseparabile.
Nella mia testa pensieri veloci.
Pensieri che non ricordo.
Pensieri che vorrei scrivere, ma che fuggono subito.

È una notte come tante.
Mi sento dolcemente sola.
Mi inebrio di sensazioni provate.
Sto bene...
Domani starò male.

L'agonia di un nome rarefatto nelle menti altrui.
L'agonia del non insieme.
Gioia.
Ansia.
Solitudine.
Piacere.
L'unica cosa che so è che Amo il silenzio.

giovedì 20 febbraio 2014

Addome di pece.

Sul pavimento viola.

Saltava con la gamba sinistra.
Saltava con la gamba destra.
Non saltava con entrambe la gambe.
Voleva sentirsi squilibrata.

Tra le pareti rosse.

Teneva gli occhi chiusi.
Respirava con la bocca.
Teneva le mani strette al collo.
Cercava le vertigini.

Al centro della stanza.

Cadde!

Il suo corpo pallido e nudo formava una bianca croce a terra.
Delicato scendeva un rigolo rosso dalla labbra.
Gli occhi erano chiusi e tremanti.
Il respiro sibilava.

Le pareti erano nere.
Il pavimento era nero.

Niente...

Niente...

Niente...

Aprì gli occhi grigi.

Sul soffitto bianco vide un ragno nero.
Un ragno che lentamente muoveva una zampa.
Un ragno che cresceva.

Cresceva...

Cresceva...

Cresceva...

Il ragno riempì il soffitto.
Con la zampa la prese.
La portò al suo addome.
Un addome di pece.

La inglobò in lui.
Lei ora galleggiava all'interno dell'addome di pece.

Saliva...

Saliva..

Saliva...

Uscì da un prato secco.
Era buio.
Silenzio.
Gelo.

Un flebile raggio di luna illuminava quella desolazione.
Un unico albero spoglio all'orizzonte.
Si incamminò verso questo.
Era l'unica meta.








lunedì 3 febbraio 2014

Piccoli vermi fluorescenti

Sta grave la mente, abbandonata sul sacco d'organi del corpo sviscerato dalle buone intenzioni.
E' insana e puzza di follia andata, persa per far posto alla regolatezza schematica di una vita quadrata, neanche cubica.
Piatta come l'encefalogramma del pensiero, nei momenti che si succedono passeggiando in un monotono posto privo di qualsiasi schifezza, che crea una schifosa malinconia nutritiva.

Sta grave la mente, abbandonata sul sacco d'organi del corpo sviscerato dalle buone intenzioni.
Tutto è morto lì, ma lei è viva ancora, seppur spenta da tempo.
Putrida all'esterno, piena di granelli all'interno, dove si fan strada i piccoli vermi fluorescenti.
Escono questi e si librano finalmente nell'aria, perchè non ce la facevano più a rimaner geometrici, privi di funzione variopinta, malati dalla ricerca delle buone intenzioni.

Sta grave la mente, abbandonata sul sacco d'organi del corpo sviscerato dalle buone intenzioni.

E' morta.

"Time"

Watercolors and ink on paper 38x27